Sostenere la mobilità sostenibile: cosa fare per il nostro futuro

L’abbandono dei combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili riguarda anche la mobilità: scopri cosa può fare l’autoproduzione fotovoltaica per la tua auto elettrica

Il mondo che ci circonda ci offre numerose scelte per soddisfare i nostri bisogni energetici, molto diverse tra loro in termini di disponibilità, di energia prodotta, di affidabilità e di impatto ambientale. È tristemente ironico come il nostro pianeta ci fornisca fonti inquinanti che lo danneggiano, eppure la nostra cultura e la nostra società si siano sviluppate attorno a questi combustili.

La rivoluzione industriale è partita così, con il carbone e la macchina a vapore, avviando un processo a doppio filo di sviluppo tecnologico e progresso sociale da una parte, di dipendenza dalle fonti fossili e di inquinamento dall’altra.

Questo legame però va spezzato: sempre più nazioni si interrogano su quali aspetti della nostra vita quotidiana possono essere soddisfatti da fonti d’energia rinnovabili. Già da anni, gran parte dei governi dell’EU hanno assunto impegni concreti in questi termini, a cui si aggiunge la coscienza e l’impegno dei singoli cittadini.

Se infatti le reti energetiche pubbliche hanno scelto di incrementare la percentuale di utilizzo delle rinnovabili (in Italia nel 2017 siamo arrivati a circa un terzo del fabbisogno), gli individui possono adottare soluzioni di propria iniziativa con impianti di produzione energetica domestica, con piccoli e grandi accorgimenti per ottimizzare i consumi (dal non lasciare la luce accesa in una stanza vuota all’installazione di sistemi di isolamento termico) e con scelte di vita più responsabili.

Ad esempio, oggi l’utilizzo di un veicolo elettrico è una decisione personale, che prende in considerazione l’ambiente e i costi del carburante, ma presto sarà una realtà condivisa a livello nazionale. Molti governi europei, tra cui il nostro, hanno iniziato percorsi per una mobilità al 100% elettrica, il cui traguardo è più vicino di quanto si pensi: i Paesi Scandinavi puntano a quest’indipendenza dalla benzina tra il 2020 e il 2030, mentre il nostro Bel Paese vuole arrivarci nel 2040.

I tempi più lunghi dell’Italia sono riconducibili a vari fattori, differenti tra loro nella natura: alcuni son culturali, siamo dopotutto un paese con una forte identità automobilistica e c’è ancora un’immagine delle auto elettriche come meno performanti e meno ‘soddisfacenti’ per il guidatore; altri sono economici, a fronte di costi elevati per l’acquisto di un mezzo del genere, che scoraggiano l’investimento iniziale nonostante la prospettiva di una minore spesa di carburante nel tempo; c’è anche un problema logistico, dovuto alle poco più di 4mila colonnine di ricarica con un rapporto di una per ogni 14mila abitanti, con un distacco rispetto ad altri paesi come la Germania, in cui per ogni 3mila abitanti sorge una colonnina di ricarica.

Proprio nelle terra teutonica, che già mette a disposizione oltre 20mila stazioni elettriche per auto, arriva un ulteriore modo per alimentare il proprio veicolo: sonnenCharger.

Questo nuovo sistema unisce l’innovazione tecnologica con la filosofia dell’autoproduzione dell’energia: la carica del mezzo elettrico proviene infatti dall’elettricità prodotta dal proprio impianto fotovoltaico domestico oppure da quelli dei membri della sonnenCommunity.

La grande rivoluzione del sonnenCharger è proprio questa: l’intelligente wallbox è in grado di attingere energia direttamente dal sistema di accumulo sonnenBatterie oppure utilizzare quella fornita da altri prosumer che formano la rete energetica virtuale della sonnenCommunity.

In questo modo l’auto elettrica può essere alimentata con energia pulita, rinnovabile e autoprodotta, creando un legame virtuoso tra mobilità, produzione e consumo che beneficia tutte le parti coinvolte: ad esempio, con sonnenCharger si può risolvere la scarsa diffusione di colonnine di ricarica, venendo in aiuto alle reti locali senza la necessità di interventi infrastrutturali per la posa di cavi più potenti.

La stazione di ricarica sonnen entrerà nelle case, inizialmente solo tedesche, a partire dal secondo trimestre 2018, ma crediamo che il potenziale dell’incontro tra autoproduzione energetica e mobilità sia la nuova frontiera per tutto il mondo.

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