Rincari energetici: come evitarli grazie al fotovoltaico con accumulo

+14,1% sul prezzo dell’elettricità in pochi mesi: cosa si può fare per ridurre la bolletta della luce?

Il mercato dell’energia elettrica è spesso soggetto a situazioni complesse, difficilmente prevedibili e controllabili. I gestori di utenze tradizionali e i consumatori che li hanno scelti sono esposti agli effetti di tensioni politiche internazionali, manovre economiche nazionali, direttive europee e quotazioni sulle Borse mondiali. L’insieme di questi fattori determinano fluttuazioni nei costi dell’energia, su cui i gestori delle reti hanno ben poca voce in capitolo e i loro utenti sono costretti ad adeguarsi, in maniera più o meno incisiva a seconda del gestore scelto.

Il secondo semestre del 2018, tutt’ora in corso al momento della redazione di questo articolo, è stato particolarmente gravoso per quanto riguarda i costi dell’energia. Già nel corso dell’estate, è stato registrato un primo aumento in bolletta per gas ed elettricità: a luglio, sono stati registrati incrementi del 8,2% per il riscaldamento e 6,5% per l’energia elettrica, per un totale di 117 euro in più all’anno per una famiglia media. I motivi di quest’impennata sono da ricercarsi nelle tensioni geopolitiche sulla scena internazionale, che hanno portato nel solo mese di maggio a un incremento del 9% su un’annata già caratterizzata da rincari che hanno portato il prezzo medio del petrolio a +57%.

Con l’arrivo dell’autunno con le sue giornate più corte e fredde, il trend degli aumenti di gas ed elettricità non sembra arrestarsi, anzi: nuovi fattori sono entrati in gioco, come la crescente domanda di energia in Asia, l’incremento dei prezzi per i permessi di emissione CO2 (che le aziende devono pagare in proporzione all’anidride carbonica prodotta) e lo stop totale o parziale di 22 reattori su 58 in Francia per manutenzione, che ha portato la produzione di energia nucleare al suo minimo dal 1998.

Questi fattori hanno portato a un incremento del 6,1% sul prezzo del gas e del 7,6% sull’elettricità, per un totale di 14,3% sul primo e 14,1% sul secondo nell’arco di pochi mesi: in particolare, sulla luce pesa davvero molto la situazione francese, con le centrali nucleari in grado di produrre energia a costi minori rispetto alle fonti fossili.

Per quanto questa concomitanza di fattori non sia permanente ed è particolarmente sfortunata nel suo tempismo, i fatti dicono che il mercato dell’energia è instabile e mutevole per sua natura. Come scongiurare l’aumento dei prezzi per l’elettricità?

La parola chiave è indipendenza energetica.

Diventando produttori e al contempo consumatori di elettricità, è possibile rendersi indipendenti dalle reti energetiche tradizionali e quindi dalle fluttuazioni di prezzo a cui sono soggette: non ci si deve più preoccupare della scena internazionale o di crisi del settore se si è in grado di soddisfare da soli il proprio fabbisogno energetico senza rivolgersi a soggetti terzi.

Per raggiungere questo obiettivo, la scelta migliore è affidarsi alle energie rinnovabili, in particolare a impianti fotovoltaici facilmente installabili anche in ambito residenziale, sempre più tecnologici, performanti ed efficienti. Nonostante queste innovazioni, essi non possono essere comunque attivi di notte o con il maltempo: per ovviare a questo problema, interviene un ulteriore dispositivo, l’accumulatore fotovoltaico. Questo dispositivo permette di immagazzinare l’energia prodotta, ma non immediatamente consumata, in un’apposita batteria che la rilascia quando l’impianto non è attivo, permettendo di utilizzare l’energia fotovoltaica in ogni momento della giornata e di raggiungere la desiderata e vantaggiosa indipendenza energetica.

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