Il fotovoltaico con accumulo e l’evoluzione energetica residenziale

Secondo l’Agenzia Energetica Internazionale, la domanda di energia elettrica continua a salire (+4% nel 2018) ed è soddisfatta per il 7% grazie a fonti rinnovabili.

Pur sembrando una percentuale ridotta, è un numero che sale costantemente di anno in anno, anche a fronte degli impegni presi da molti Paesi (tra cui l’Italia) per l’abbattimento delle emissioni di CO2 e una decarbonizzazione della produzione energetica a favore delle fonti rinnovabili.

Oggi eolico, solare e idroelettrico permettono di soddisfare il 45% della crescita della domanda globale di energia elettrica, con casi virtuosi come la Germania dove la produzione energetica green ha superato quella fossile.

Questa prospettiva globale non deve far dimenticare la presenza di molte realtà locali e residenziali che stanno adottando soluzioni per l’indipendenza energetica che permettono di alleggerire la domanda di elettricità dai gestori tradizionali e stanno favorendo la transizione a nuovi paradigmi energetici.

Il fotovoltaico con accumulo permette di far evolvere il tradizionale utente che riceve passivamente l’elettricità dalla rete in un prosumer, ovvero una figura in grado di autoprodurre la propria energia e consumarla in funzione delle sue esigenze: i pannelli fotovoltaici, infatti, producono l’energia che permette di soddisfare il fabbisogno di elettricità immediato, mentre il sistema di accumulo permette di immagazzinare il surplus energetico in apposite batterie, che potranno alimentare l’abitazione mentre i pannelli non sono in funzione (dopo il tramonto) o producono poca energia (con il cielo coperto o il maltempo).

In questo modo, la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale viene drasticamente ridotta, ma le possibilità offerte dall’accumulo fotovoltaico vanno ben oltre. Si può parlare infatti di una vera e propria evoluzione energetica residenziale, che permette al prosumer di soddisfare sempre di più il proprio fabbisogno energetico, andando a impattare positivamente su altri aspetti della vita quotidiana.

Il prosumer può entrare a far parte di una comunità energetica, ovvero una rete virtuale che collega le abitazioni dotate di impianti di accumulo fotovoltaico e che permette loro di aumentare ulteriormente la loro indipendenza dai gestori dell’elettricità: infatti, in Paesi come la Germania, gli utenti la cui produzione eccede sia il proprio fabbisogno che la propria capacità di accumulo possono compensare quelli sottoperformanti, i quali ‘ricevono’ (virtualmente) l’energia da altri membri della rete, senza essere costretti a rivolgersi ai fornitori tradizionali.

Un’altra opzione a disposizione del prosumer è quella di caricare la batteria di un veicolo elettrico utilizzando il sistema di accumulo fotovoltaico casalingo, grazie ad apposite soluzioni tecnologiche che permettono di collegare il mezzo all’impianto domestico, utilizzando così energia pulita e autoprodotta per viaggiare con la propria auto.

L’indipendenza permessa e favorita da questa evoluzione energetica ha anche riflessi importanti sulla gestione dell’impianto: i sistemi di accumulo fotovoltaico possono essere controllati e gestiti con applicazioni su smartphone, così da poter prendere coscienza delle  performance, anche in tempo reale, e ottimizzarle dove necessario, grazie anche al supporto di building energy management systems integrati nell’impianto.

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