Dati catastali e fornitura dell’elettricità: come funziona

I dati catastali sono tra le informazioni che permettono di identificare univocamente una proprietà immobiliare all’interno di un registro noto come Catasto, gestito dall’Agenzia del Territorio.

Grazie a questi dati si può verificare la posizione, i confini, l’eventuale rendita e, soprattutto, il proprietario dell’immobile, e sono richiesti per avviare diverse procedure burocratiche che riguardano l’edificio come, ad esempio, il contratto di erogazione dell’elettricità per un’abitazione.

Perché bisogna comunicare i dati catastali al fornitore

La Legge Finanziaria del 2005 (L. n. 311 30/12/2004) impone alle società che erogano servizi pubblici (come per l’appunto la fornitura di elettricità) di raccogliere i dati catastali relativi alle abitazioni dei loro clienti per poi inviarli all’Anagrafe Tributaria: in questo modo il fornitore si accerta che l’utente abbia una qualsiasi forma di diritto (proprietà o residenza) sull’immobile presso il quale verrà attivato o modificato il servizio.

Come comunicare i dati catastali al fornitore

Assieme al contratto di fornitura viene allegato un modulo apposito per la comunicazione dei dati catastali, ovvero l’atto sostitutivo di notorietà: residenti, affittuari, assegnatari e comodatari sono tutti tenuti a comunicare le informazioni relative all’edificio di residenza, chiedendoli al legittimo proprietario dove necessario e specificando il loro titolo di utilizzazione dell’immobile.

I dati necessari a questo fine sono nome del Comune in cui sorge l’edificio, il relativo codice catastale, tipologia di unità immobiliare, sezione, foglio subalterno, numero particella (o mappale) e, nei Comuni dove vige il sistema di catasto tavolare, estensione e tipologia particella.

Il modulo può essere compilato in formato cartaceo, digitale oppure online, se messo a disposizione un portale web dedicato.

In caso di mancata comunicazione dei dati catastali su una nuova attivazione il fornitore non potrà portare avanti la procedura e verrà precluso l’accesso alla fornitura di elettricità fino all’invio delle informazioni richieste; in altri casi (subentro, modifiche al contratto,…) possono scattare sanzioni economiche sia per l’azienda che per l’utente.

Dove reperire i dati catastali

Il proprietario dell’immobile può trovare i dati catastali richiesti per l’atto sostitutivo di notorietà:

  • nell’atto di acquisto della casa oppure nella denuncia di successione;
  • nella visura catastale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate;
  • all’ufficio di Catasto del Comune dove sorge l’abitazione;
  • sul sito dell’Agenzia delle Entrate, previa registrazione.

Per chi non è il proprietario dell’immobile, oltre ai dati catastali, sono richiesti anche il contratto di affitto (per gli affittuari), il contratto ERP o il verbale di consegna dell’abitazione (per gli assegnatari di case popolari) oppure gli estremi di registrazione del comodato d’uso (per i comodatari).

Come nel caso dell’autolettura dei contatori elettrici, l’invio dei dati catastali rimane un obbligo dell’utente anche se ha installato un sistema di accumulo fotovoltaico, visto che l’utente rimane comunque connesso alla rete elettrica, dalla quale riceve l’energia che non è in grado di autoprodurre.

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