L’edilizia sostenibile per combattere il cambiamento climatico

Nel corso di Klimahouse 2020 si è discusso di cambiamenti climatici e riscaldamento globale: come può aiutare l’edilizia?

Si è da poco conclusa Klimahouse 2020, uno dei più importanti appuntamenti annuali per l’edilizia sostenibile e l’efficienza energetica: con 450 espositori (tra cui quello di sonnen) e 150 appuntamenti, la fiera ha proposto diverse soluzioni per rivoluzionare il nostro modo di abitare.

Perché è proprio partendo dalle nostre case possiamo aiutare a vincere la sfida più importante del nostro tempo: quella climatica.

A spiegare la necessità e l’urgenza di agire è intervenuto Luca Mercalli, meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico.

Il cambiamento climatico è un dato di fatto: è già avvenuto e non si può porvi rimedio, possiamo solo limitarne la portata per evitare conseguenze più gravi di quelle attuali.

Gli incendi in Australia, che hanno bruciato una superficie ampia quanto la Pianura Padana distruggendo 2.000 case e uccidendo 1,2 miliardi di animali, sono stati incontrollabili a causa di uno dei periodi più caldi e secchi del territorio australiano.

Isole e atolli corallini rischiano di essere inghiottiti dall’innalzamento del mare, ma questo fenomeno lo abbiamo vissuto anche noi italiani: l’inondazione del 2019 di Venezia è stata senza dubbio da record, ma la frequenza del mare alto si è decuplicata rispetto al 1950 con un’altezza media di 15 centimetri superiore rispetto all’inizio del ‘900.

Nel 2017 la Pianura Padana ha raggiunto la temperatura record di 43°, ma nei prossimi decenni potrebbe diventare la norma, con il passaggio dell’Italia da un clima temperato a uno africano e un innalzamento stimato di 8° delle temperature medie.

Abbiamo quindi di fronte a noi il rischio di aggravare il cambiamento climatico già esistente, con previsioni per il 2050 accurate al 95%.

Dopotutto, la scienza del clima ci aveva già avvisato delle criticità legate alle emissioni di CO2.

Già nel 1896, il Premio Nobel Arrhenius aveva collegato l’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera con l’aumento della temperatura globale, ma è stato solo nel 1992 che il problema è stato effettivamente affrontato con la prima Conferenza del Clima organizzata dalle Nazioni Unite.

In oltre un secolo dal primo avvertimento sull’effetto serra, la quantità di CO2 ha continuato a crescere, così come gli interessi politici ed economici legati al petrolio, al punto che iniziative come il Protocollo di Kyoto non hanno avuto effetti sensibili nell’arrestare il fenomeno.

Si parla infatti di 315 ppm di CO2 nel 1959 e oggi siamo a 400, con recenti ricerche che hanno stabilito che il nostro pianeta non aveva mai superato la soglia dei 300 ppm in circa 800mila anni.

Ciò che possono fare iniziative come l’Accordo di Parigi e il Green Deal europeo è limitare il fenomeno: un innalzamento della temperatura globale di 2° è inevitabile, sta a noi impedire che sia più elevato.

È chiaro che per ottenere risultati concreti bisognerà effettuare cambiamenti importanti, che a volte richiederanno sacrifici.

Altre volte, invece, i benefici per l’ambiente coincidono con quelli personali: è questo il caso dell’edilizia sostenibile, dove l’abbattimento delle emissioni significa anche spese minori in bolletta e comfort abitativo maggiore. E questo la rende un ambito in cui è possibile incoraggiare più facilmente la transizione energetica.

Energia rinnovabile ed efficientamento energetico quindi sono le parole chiave per un nuovo modo di abitare: per questo sonnen propone soluzioni di accumulo fotovoltaico che potenziano l’autoproduzione elettrica residenziale da fonti rinnovabili e promuovono l’indipendenza da quelle fossili.

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Di seguito il video completo dell’intervento di Luca Mercalli:

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