Le novità del dl Semplificazioni sulle pratiche energetiche sostenibili

Il dl Semplificazioni mira a snellire le pratiche inerenti al consumo, alla produzione e allo scambio di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Il dl Semplificazioni 2020 introduce importanti novità riguardo all’ambiente e alle energie rinnovabili, che si inseriscono in un percorso più ampio dell’Italia e del resto dell’Europa di attuazione del green deal e di rifondazione del sistema economico-energetico in ottica di maggiore resilienza a seguito del coronavirus.

Attraverso la semplificazione delle procedure legate alla produzione, al consumo e allo scambio di energia si punta a incoraggiare privati e aziende ad adottare soluzioni energetiche pulite e rinnovabili e a potenziare gli impianti già esistenti.

Ecco gli aspetti più interessanti del dl Semplificazioni 2020.

In primo luogo, viene resa più snella la procedura di intervento su un impianto già esistente.

Il costante progresso della tecnologia sui sistemi di generazione di energia da fonti rinnovabili offre la possibilità di introdurre nuove soluzioni o completamente sostituire quelle precedenti in un’ottica di maggiore efficienza.

In questi casi la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) avrà come oggetto di esame solo le modifiche richieste.

Inoltre, per lavori a impatto minimo o nullo effettuati su impianti esistenti, è possibile ricorrere alla dichiarazione di inizio lavori asservata accompagnata dalla presentazione del progetto firmato da un tecnico abilitato.

Questo processo semplificato coinvolge anche i nuovi impianti industriali e commerciali collocati fuori dal centro storico di un’area urbana.

In questo modo si supera il problema della distinzione degli interventi sostanziali da quelli non sostanziali creata dall’articolo 5 del dl 28/2011.

Il dl Semplificazioni interviene anche sul rilascio delle garanzie pubbliche per progetti green, per cui la Manovra 2020 ha stanziato 470 milioni di euro: nello specifico possono farne richiesta quei settori ad alto impatto ambientale, come tessile, plastica, elettronica, edilizia e mobilità.

Parlando di mobilità, il dl Semplificazioni vuole disciplinare l’installazione di colonne di ricarica per veicoli elettrici con l’obiettivo di garantirne uno ogni mille abitanti, rivolgendosi ai Comuni per far sì che venga mantenuto l’impegno: i progressi verranno monitorati attraverso l’identificazione geografica della nuova installazione sulla Piattaforma Unica Nazionale del MIT.

Questa spinta riguarda anche le autostrade, introducendo l’obbligo che le stazioni di servizio possano garantire il servizio di ricarica dei veicoli elettrici.

Un aspetto cruciale per lo sviluppo delle energie rinnovabili riguarda le modalità di scambio energetico, che permettono di ridistribuire i surplus produttivi.

Con il dl Semplificazioni si mira ad aumentare le opzioni dell’Italia sugli accordi intergovernativi nell’UE, sfruttando così una previsione energetica per il 2020 molto favorevole, con il superamento della quota minima di produzione da fonti rinnovabili e la conseguente disponibilità di un surplus energetico da trasferire a fini statici ad altri Paesi.

L’opera di semplificazione coinvolge anche i piccoli Comuni (massimo 20mila residenti), che potranno attuare lo scambio sul posto altrove, in cui il punto di prelievo e quello di immissione del surplus energetico possono sono distinti: in questo modo si può creare una mini-rete urbana con scambio energetico, che incentiva l’implementazione di tecnologie di autoproduzione di elettricità da fonti rinnovabili.

L’evoluzione dello scenario normativo in Italia avvicina sempre di più sonnen alla concretizzazione del suo obiettivo di soddisfare i bisogni energetici di tutti attraverso una fonte di energia pulita e decentralizzata.

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