Accumulo fotovoltaico e comunità di energy sharing in Italia ed Europa

Le comunità energetiche aiutano nella decarbonizzazione: entro il 2030 potranno soddisfare il 30% del fabbisogno elettrico italiano.

Le comunità energetiche offrono un’alternativa ecosostenibile, responsabile e conveniente per soddisfare il fabbisogno elettrico dei propri membri, nonché possono contribuire in modo sensibile al processo di decarbonizzazione dell’Italia e dell’Unione Europea.

Il principio alla base di una comunità energetica è l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, a cui si aggiunge la possibilità di condividere l’elettricità così generata affinché i membri di queste community di energy sharing possano aiutarsi l’un l’altro a raggiungere il proprio obiettivo, ovvero l’indipendenza energetica.

Sfruttando pienamente la propria capacità produttiva grazie a sistemi di accumulo fotovoltaico e condividendo eventuali surplus è infatti possibile soddisfare i propri bisogni energetici senza prelevare energia dalla rete e quindi azzerare i propri costi in bolletta.

Contemporaneamente, le comunità energetiche riducono la domanda di elettricità che i gestori tradizionali devono soddisfare, permettendo quindi di ridurre gradualmente l’impiego di fonti fossili per la produzione energetica.

La diffusione di impianti fotovoltaici residenziali alla base delle community di energy sharing e la parallela diminuzione della quota di elettricità prodotta da fonti fossili offre importanti opportunità per il nostro futuro energetico: non per niente si stima che entro il 2025 questo modello attirerà 260 milioni di stakeholders (clienti, membri o investitori) per coprire il 45% del fabbisogno energetico dell’Europa.

In Italia i modelli di energy sharing e la figura stessa del prosumer, cioè chi autoproduce e autoconsuma la propria energia, sono stati solo recentemente normati: si tratta quindi di un terreno perlopiù inesplorato, ma ricco di opportunità, al punto da essere oggetto di incentivazioni statali.

Le comunità energetiche italiane rappresentano quindi realtà giovani, sperimentazioni o progetti per il prossimo futuro: a giugno 2021 ne erano state avviate 9 (di cui 2 a pieno regime) e 16 progettate.

Questi numeri ancora contenuti sono però solo un’anticipazione di ciò che le community di energy sharing possono diventare, ovvero una realtà da 17 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili entro il 2030, soddisfacendo da sole il 30% del target del PNIEC. Un simile sviluppo aiuterebbe non solo a combattere il cambiamento climatico, ma anche la povertà energetica.

Al centro di tutto ciò ci sono i sistemi di accumulo fotovoltaico, che permettono di immagazzinare l’energia non immediatamente consumata sia per impiegarla quando l’impianto è inattivo, sia per ‘inviarla’ agli altri utenti della comunità.

sonnenBatterie è il sistema di accumulo fotovoltaico che meglio incarna questo modello energetico perché nasce direttamente dalla visione di sonnen di un mondo in cui tutti possano soddisfare i propri bisogni energetici attraverso una fonte di energia pulita e decentralizzata, connettendosi tra di loro per condividere l’energia quando e dove ne hanno bisogno.

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